Recitazione di Marina Minet.
Sono parole
che si inseguono
negli spazi da riempire, mani
sui tasti di una musica
che allieta il tempo,
quando il tempo
è pagina che volge
per un lievitare di seme nuovo
sillaba che al verbo si conviene
per maturare al grembo,
goccia al vuoto che va a morire
negli occhi della polvere, che all'alito
nasconde il passo;
scrive il mio pensiero delle sere
e nei solai dei giochi
s'anima di nervi ai miei silenzi
parole distillate d'eco
che al ciclo della neve tornano
da un binario senza viaggio
come,
il fluttuare di sguardi volti al cielo
dietro l'illusione senza ali
e il vento
soffia al ramo le stagioni, ancora
alla mia mano che ritrova inchiostro,
che allo sfinire del vento lascia voce
un muto d'occhi
- assolo -
che si leggerà domani.