CINEMA INDIPENDENTE E GENOCIDIO. UMANITÀ. GIUSTIZIA. Sono le prime parole dei vincitori della 82ma Mostra del Cinema di Venezia 2025: Jim Jarmusch (Leone d'Oro per Father Mother Sister Brother), Toni Servillo (Coppa Volpi come Miglior attore protagonista per La grazia) e Kaouther ben Hania, la regista tunisina di The Voice of Hind Rajab, Leone d'Argento Gran Premio della Giuria con la storia della bambina che il 29 gennaio 2024 la Mezzaluna Rossa non riuscì a salvare dopo che la macchina dove si trovava a Gaza era stata colpita dall'esercito israeliano.
La regista tunisina ha detto: «Dedico il premio alla Mezzaluna Rossa palestinese e a chi rischia per salvare vite a Gaza, sono loro i veri eroi». Anche Jarmush, regista Usa indipendente, ha detto di non volere «il sostegno del governo Netanyahu», chiedendo di non distribuire il suo film in Israele. Il vincitore a sorpresa e tra lo scontento, ha aggiunto: «Basta con il genocidio, con lo sterminio, con il tentativo di sterminio di un gruppo di persone. È semplicemente straziante».
Toni Servillo, Miglior attore protagonista con il suo Presidente in La grazia di Paolo Sorrentino, ha detto: «Ho l'impressione che il presidente della Repubblica di questo film chiede di restare umani. E il tratto più interessante che questo personaggio di Paolo Sorrentino offre alla riflessione nel pubblico: noi oggi abbiamo bisogno di una politica che non dimentichi l'umanità». Il premio Speciale della Giuria è andato a Gianfranco Rosi con Sotto le nuvole su una Napoli inedita, tra documentario e poesia. Mentre Benedetta Porcaroli e Giacomo Covi hanno vinto come migliore attrice e attore nella sezione Orizzonti. In tutto l'Italia ha conquistato 4 premi.
Leone d'argento per la migliore regia a Benny Safdie per The Smashing Machine, Coppa Volpi femminile all'attrice cinese Xin Zhilei per The Sun Rises On Us All di Cai Shangjun.
In chiusura della cerimonia di premiazione, il video-collegamento con il cardinale Pierbattista Pizzaballa dalla Terra Santa con un appello al mondo della cultura a contribuire a creare una narrativa diversa che non alimenti l'odio.