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Ci vorrebbe un governo Monti a Parigi (ma Macron non è Napolitano)

2025-09-08 6,811 Dailymotion

La Francia di oggi sembra ripercorrere la strada dell’Italia di 15 anni fa, affrontando una crisi della finanza pubblica senza precedenti. Con un deficit fuori controllo e un debito pubblico che ha raggiunto il 115% del PIL, Parigi è esposta al rischio spread, ovvero al peso crescente degli interessi sul debito da pagare.Un tempo la Francia godeva di una certa “immunità” politica e geopolitica che la proteggeva dai mercati finanziari, ma oggi questa stabilità si sta incrinando, con crisi che ricordano quelle italiane. Per uscire da questa impasse, il Paese avrebbe bisogno di un primo ministro capace di adottare misure drastiche, simili a quelle attuate da Mario Monti in Italia nel 2011: ridurre pensioni e sussidi, aumentare le entrate fiscali e tagliare la spesa pubblica.Tuttavia, il sistema istituzionale francese, basato sul semipresidenzialismo, si sta dimostrando meno flessibile e resiliente rispetto al modello parlamentare italiano. Nel 2011, il presidente Napolitano poté nominare un governo tecnico sostenuto da una larga coalizione, mettendo al centro l’interesse nazionale rispetto agli interessi politici di parte. In Francia, invece, sostenere un governo significa appoggiare Emmanuel Macron, oggi fortemente osteggiato dalla maggioranza dei partiti, che ne chiedono le dimissioni e elezioni anticipate.Così, il parlamentarismo italiano, spesso criticato, sembra ora più efficace nel gestire crisi profonde, garantendo maggiore equilibrio tra istituzioni e interessi nazionali in momenti critici.