Milano, 11 apr. (askanews) - La magnate vietnamita Truong My Lan è stata condannata a morte dopo un gigantesco caso di frode avvenuto nel suo paese d'origine. La donna è stata accusata di essere responsabile di quello che viene descritto come il più grande caso di frode finanziaria del Vietnam. La giuria l'ha ritenuta colpevole di appropriazione indebita di 44 miliardi di dollari dalla Saigon Commercial Bank in un decennio.
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Secondo la giuria, l'operato di Truong My Lan avrebbe minato "la fiducia della gente nella direzione del Partito (comunista) e dello Stato". La donna è stata giudicata colpevole di corruzione, appropriazione indebita e violazione della legge bancaria. L'imprenditrice ha negato il suo ruolo e ha attribuito la colpa ai suoi subordinati.
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Truong My Lan è condannata per aver frodato circa 42.000 persone tra il 2012 e il 2022, tramite un prestito obbligazionario transitato attraverso SCB, di proprietà per oltre il 90% del suo gruppo, con la complicità di funzionari responsabili della supervisione del settore bancario. Negli ultimi anni il regime comunista ha aumentato i controlli anti corruzione, e oltre 4.400 persone fra cui numerose personalità del mondo degli affari e della politica sono state perseguite. Il ricorso alla pena capitale è comune in Vietnam per reati legati alla droga, molto meno per altri crimini. Le cifre esatte sono segreto di Stato, ma secondo Amnesty International decine di esecuzioni avvengono ogni anno.