Da un alto l’immagine di ciò che è appena accaduto, dall'altro di quanto sta per accadere. Di qui un’imbarcazione della Flottilla, abbordata dai militari israeliani. Di qui una manifestazione in favore del popolo palestinese. Il rischio è che una cosa rovini l’altra.I naviganti della Flottilla internazionale – più di 50 barche, 44 paesi rappresentati - non sono irresponsabili. Irragionevoli, magari: altrimenti avrebbero consegnato gli aiuti per Gaza al Patriarcato latino di Gerusalemme, come suggeriva il Presidente Mattarella, e avrebbero evitato di farsi arrestare. Le azioni irragionevoli e non violente, se nascono da una convinzione profonda, possono produrre risultati. Pensate ai movimenti per l’indipendenza in India, per i diritti civili negli Usa, per la libertà di espressione in Unione Sovietica.Ai naviganti arrestati l’opinione pubblica italiana, in grande maggioranza, offre solidarietà e augura di tornare presto a casa. Giorgia Meloni e i suoi ministri sembrano fuori sincrono: l’orrore per Gaza è velato dalla prudenza diplomatica. Ecco il senso delle manifestazioni di piazza: scuotere il nostro governo, dal momento che quello israeliano appare immune alle pressioni internazionali.Ma se le manifestazioni e le occupazioni sfociassero in violenze e distruzioni, com’è accaduto tante volte, sarebbe grave. Non importa che gli idioti spaccatutto siano pochi. Una minoranza – la Flottilla ne è la prova - può scaldare il cuore di una nazione. Una minoranza è sufficiente per rovinare tutto.
